Una storia iniziata 20 anni fa
Negli anni ’80 ’90 Maria Cecilia Vaccari, Corrado Barbieri, Claudio Vezzali, Giampaolo Parmeggiani, Paolo Toffanetti e Piergiorgio Pecorari, hanno fatto parte di varie formazioni musicali che avevano come denominatore comune l’interesse per lo studio e la riscoperta del patrimonio di musica a plettro della zona emiliana. Quasi tutti hanno condiviso, nei primi anni ’90, l’attività del Gruppo Mandolinistico Modenese che cercava di tener viva questa musica. È questa passione che nel 2003 li fa ritrovare insieme per costruire un progetto, cioè il Quintetto a plettro Agostino Malagoli, in ricordo del loro amico, amante della musica a plettro, scomparso poco prima. Da subito il Quintetto riscuote un buon successo anche grazie ad alcuni concerti,come quello in occasione del progetto “SoNo” di Telecom Italia al Teatro Centrale di Roma, dove il quintetto ha potuto rappresentare le potenzialità di uno strumento troppo spesso relegato ad un ambito regionale molto limitativo. In questi anni i componenti del Quintetto, poi divenuto orchestra, hanno dato vita ad un lavoro di ricerca e riscoperta di musiche originali per strumenti a plettro di compositori modenesi, sfociato nella pubblicazione di due studi su autori modenesi negli annali dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Modena. Con queste ricerche sono tornate alla luce le musiche originali di Lodovico Selmi, Piero Corbelli, Leopoldo Ravulli e i due autori più importanti della nostra zona, Giuseppe Sgallari e Primo Silvestri.